E’ dall’età di 4 anni che eseguo la disciplina del singolo nel pattinaggio artistico a rotelle, quindi credo di potermi permettere di darvi qualche consiglio in merito! 😉
Come ho già accennato nel post dedicato alle discipline del pattinaggio artistico a rotelle, il singolo è diviso in due parti: gli obbligatori e il libero. Ora ci occuperemo di quest’ultimo!
Il libero consiste nell’eseguire individualmente un programma di difficoltà a ritmo di musica, abbellito da passi di danza e movimenti armoniosi che noi chiamiamo “passaggi”.
Le difficoltà del singolo libero si dividono in:
- salti
- figure
- trottole
- passaggi di piede
In questo post vi parlerò dei salti.
Quando si insegna a un bambino, o comunque a qualcuno che non ha mai praticato lo sport del pattinaggio, a saltare in aria lo si fa dicendogli di eseguire il salto a piedi uniti. Solo successivamente viene insegnato a fare mezzo giro in aria, sempre a piedi uniti, chiamato mezzo giro. Solo arrivati a questo punto si è pronti per partire con i salti “veri e propri” che sono:
- salto del 3 (o semplice)
- toe loop
- salchow
- flip
- thoren
- lutz
- rittberger (o più comunemente “ritt”)
- thouren
- axel
La difficoltà di questi salti varia a seconda dei giri effettuati in aria. Si possono infatti effettuare salti doppi, tripli e persino quadrupli.
Ciascuno di questi salti può essere effettuato singolarmente o in combinazione con un massimo di 5 salti in un’unica catena.
Attenzione però! Il secondo salto deve essere obbligatoriamente un ritt, un toe loop o un thouren. Quest’ultimo è l’unico salto che permette di atterrare con il piede sinistro (o con il piede destro per i mancini).